Negli anni Trenta del Novecento alcuni soci, durante le escursioni in Alta Val Formazza, frequentano sempre più una bellissima zona la Val Toggia, costituita da un pianoro occupato dal lago artificiale della diga del Toggia, che da un lato conduce dolcemente al passo San Giacomo per scendere in val Bedretto (CH), e dall’altra, passando per il lago Castel e per i piccoli laghi di Boden, consente di raggiungerr la bocchetta che porta in Val Maggia (CH).
Nasce così l’idea di valorizzare tale zona con la costruzione di un rifugio.
Nell’intendimento dell’allora presidente della sezione, Piero Monaco, di ricordare la consorte Maria Luisa Milani con un’opera significativa, si da inizio ai lavori .
Nel 1936 vengono effettuati i primi sopralluoghi e le progettazioni del nuovo rifugio, che incorpora le strutture servite per la direzione lavori della diga. Già il 5 dicembre 1937 il Rifugio Maria Luisa può essere inaugurato ed iniziare così il suo funzionamento, anche se non completo.
Nell’estate successiva si da inizio ai lavori più importanti, riguardanti la costruzione della parte centrale del rifugio, con un fabbricato di due piani. Costruito con muri in sasso e pareti in legno, in tipico stile formazzino, vede la fine dei lavori nell’estate del 1939, sicché l’8 dicembre 1939 il Rifugio Maria Luisa entra in completo funzionamento. Con il passare degli anni il rifugio è sempre sottoposto a nuove ristrutturazioni e migliorie, per poter soddisfare le normative in vigore e cercare di rispondere alle aspettative dei frequentatori.
“RIFUGIO MARIA LUISA, AL CENTRO DEL SISTEMA EUROPEO DI PROTEZIONE E CONSERVAZIONE DELLA BIODIVERSITÀ”
Il nostro rifugio si trova all’interno di un’importante area di protezione europea che ha lo scopo di creare una rete ecologica di zone destinate alla conservazione della diversità biologica (“Rete Natura 2000”).La Zona di Protezione Speciale (ZPS) “Valle Formazza” copre una superficie di più di 22.000 ettari con la finalità di conservazione dell’avifauna selvatica e del relativo habitat naturale.
Il Sito di Importanza Comunitaria (SIC) “Maria Luisa”, di quasi 6000 ettari, è stato creato per tutelare gli habitat naturali e le specie animali e vegetali di particolare interesse per la biodiversità.
Il territorio intorno al rifugio offre la possibilità di conoscere diversi ambienti ricchi di peculiarità dal punto di vista geologico, floristico e vegetazionale, faunistico, antropologico. La presenza di gessi e calcari nella zona compresa tra passo S: Giacomo, il lago Toggia e il lago Kastel è reso evidente all’affioramento della “Rupe del Gesso” che racchiude a settentrione i laghi del Boden.
Bellissimi anche dal punto di vista paesaggistico, occupano due grandi doline e sono alimentati da acque sotterranee.
Il terreno calcareo permette lo sviluppo di specie floreali estremamente belle e rare, come la Stella alpina, la Sassifraga verde-azzurra, la Vedovella celeste, e ancora l’appariscente Astro alpino, la minuscola Sassifraga dalle foglie opposte ed un endemismo: la Saponaria lutea.
Spostandosi verso l’alpe Ghighel si incontra una zona umida, una vera e propria torbiera, caratterizzata da altre specie molto particolari come gli Eriofori – bellissimi pennacchi bianchi che spiccano vistosamente tra il verde cupo, la Primula farinosa, di un intenso colore rosa, la Genziana bavarese, e la Pinguicola, piantina insettivora che cattura invertebrati attraverso le foglie appiccicose.
Non è necessario allontanarsi molto dal rifugio per attraversare verdi pascoli ed osservare questi piccoli gioielli che la natura ci offre! Per ulteriori approfondimenti: “Kastel storie d’acqua, di mandrie, di fiori” di P. Pirocchi e G. Ianner.